Fissa il fuoco che scoppietta imperterrito nella piccola stufa. Il rosso si mescola irrimediabilmente al giallo e all’arancio, mentre uno spruzzo di blu cerca disperatamente di non essere dimenticato e lei, seduta sul freddo pavimento grigio, sorride.
È un sorriso triste, stanco, disperato tanto quanto quel blu intenso del fuoco: lei, proprio lei che sta guardando quelle fiamme, se le sente dentro. Consumata, come il ceppo di legno che ha appena buttato nella stufa.
Sente i vestiti bruciarle addosso, il respiro smorzato dal troppo fumo e l’anima che piano piano si spegne.
Un pezzo di legno lei, che si credeva infinito, illimitato, inesauribile, ma che adesso, nonostante il pavimento freddo e congelato, non può più essere spento ed è destinato a bruciare, ancora e ancora, fino a spegnersi per sempre.
Sia ℘
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